//L’Eremo Tuscolano sempre al top secondo il Gambero Rosso: ecco il parere sull’annata 2018
Eremo Tuscolano 2018

L’Eremo Tuscolano sempre al top secondo il Gambero Rosso: ecco il parere sull’annata 2018

L’Eremo Tuscolano 2018 dell’azienda Valle Vermiglia di Mario Masini è stato premiato con i Due Bicchieri Rossi dal panel di degustatori della Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso 2020.

Il vino prodotto da Mario Masini dai vigneti sul Monte Tuscolo a Monte Porzio Catone è reduce dai Tre Bicchieri dello scorso anno e da un percorso di affermazione esponenziale all’interno del comprensorio vitivinicolo dei Castelli Romani e nazionale, testimonianza di come si possa arrivare al successo di un progetto se fondato su basi solide e consapevoli.

Infatti Mario Masini ha raccolto l’eredità vitivinicola del nonno, l’onorevole Pietro Campilli, produttore di vino già negli anni Cinquanta a Frascati. Quel Pietro Campilli che in virtù del suo ruolo di Deputato della Repubblica Italiana si adoperò in prima persona per ottenere il riconoscimento della Doc Frascati nel 1966 -tra le prime 4 Doc italiane- cui è seguito, decenni dopo, l’impegno di Mario Masini, anch’egli Deputato e componente della Commissione Agricoltura, per il riconoscimento della Docg Frascati Superiore.
La passione per la tradizione vitivinicola del suo territorio ha poi fatto sì che Masini scegliesse con molta attenzione la zona per la produzione delle sue uve: siamo in un terreno incontaminato sul monte Tuscolo, attorno all’eremo dei monaci camaldolesi coronesi, ad oltre 600 metri sul livello del mare, nei fatti il vigneto più alto dei Castelli Romani.

Si legge a pag. 801 nell’ultima edizione della Guida Vini d’Italia di recente uscita:

“[..] Un’eredità raccolta dal nipote Mario Masini che in questi ultimi 20 anni [..] ha avuto anche un ruolo determinante nell’attribuzione della Docg al Frascati Superiore. Un solo vino prodotto, l’Eremo Tuscolano, ormai diventato una bandiera della denominazione. Sempre di ottimo livello il Frascati Superiore Eremo Tuscolano, con un 2018 che, nonostante la difficile annata, si esprime comunque con tipicità territoriale. Delicato al naso, dove evidenzia note di agrumi, frutta bianca, una leggera speziatura e fiori di campo, al palato, pur senza la pienezza e la complessità delle sue precedenti versioni, è sapido, lungo, fresco e di bella piacevolezza”.