//L’Eremo Tuscolano 2018 nei calici della cena tra Putin e Conte [Fonte: WineNews]
Vladimir Putin

L’Eremo Tuscolano 2018 nei calici della cena tra Putin e Conte [Fonte: WineNews]

Da winenews.it, 4 luglio 2019, “Prosecco Docg, Frascati Superiore e Moscato d’Asti nei calici della cena tra Putin e Conte”, in Diplomazia Enoica.

Bianca Vigna, Valle Vermiglia e Mongioiosa, da informazioni WineNews, i produttori selezionati per la cena, con piatti a base di pesce

Overture con il Conegliano Valdobbiadene Brut Nature Rive di Ogliano 2017 di Bianca Vigna, escursione nei Castelli Romani con il Frascati Superiore 2018 Eremo Tuscolano di Valle Vermiglia, chiusura in dolce in terra piemontese, con il Moscato d’Asti Belb 2018 di Mongioiosa: ecco, secondo le informazioni di WineNews, i vini serviti al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, nella cena istituzionale con il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, ieri a Villa Madama, abbinati a piatti di pesce, come “l’incontro fra il pescato e il crostaceo con dadolata di mela verde e pesca”, “mezzemaniche con moscardini, gamberetti e scorfano”, “spigola agli agrumi e flan di verdure di campo”, “fragoline di bosco con gelato alla vaniglia”. Territori, colori, profumi e sapori protagonisti della parte gastronomica della diplomazia, con la tavola che spesso è luogo informale dove si costruiscono intese e accordi. E chissà che a beneficiare di questo incontro sia proprio il made in Italy agroalimentare, che ha già pagato un “dazio” di 1 miliardo di euro in 5 anni per l’embargo imposto dalla Russia come risposta alle sanzioni volute dall’Ue per la questione ucraina. In un mercato, quello russo, importante anche per il vino italiano, dove, come spiegato nei giorni scorsi a WineNews dal direttore dell’Ice per la Federazione Russa Pierpaolo Celeste, “Come spiega Pier Paolo Celeste, direttore Ice per la Federazione Russa, “dall’Italia arrivano sul territorio russo 220.000 bottiglie ogni giorno, di cui 51.000 di spumante, di cui abbiamo una quota del 65%: due bottiglie su tre, tra quelle importate, sono italiane. Per quanto riguarda l’imbottigliato fermo la quota scende al 25%, e se in volume siamo secondi dietro alla Spagna, quando guardiamo al prezzo medio la distanza è abissale, non possiamo neanche considerarlo un nostro competitor”.

[Fonte: www.winenews.it]