//Dal Cesanese al Frascati ecco i migliori vini del Lazio
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Dal Cesanese al Frascati ecco i migliori vini del Lazio

QUALITÀ e varietà. E le cantine del lazio raggiungono l’ eccellenza. Lo conferma la tredicesima edizione dalla Guida dell’ Espresso Vini 2014: il quadro che i curatori fanno dei vini del Lazio appare sicuramente più ricco e carico di novità. Del resto l’ impegno dei produttori nell’ ultimo decennio a fare qualità (e a tutto campo tra modernità e tradizione) è davvero fuori discussione, con una serie estremamente ricca di proposte, in un quadro tra l’ altro variegato di territori. Ma è poi la presenza di un importante vitigno storico a dare il suggello e fare da traino. Il Cesanese dunque, che sta cominciando a muovere passi sostanziosi, con un carattere ed una perentorietà tutta sua, fa decollare così tutta l’ area del Piglio, di Olevano e di Affile, tanto che sono ben 14 i produttori presenti nella Guida come corposo pacchetto di mischia e di vigneti. Anche se i curatori dichiarano di prediligere questo vino «quando riesce a proporsi come rosso aggraziato e fragrante, non assillato da problemi di ricchezza estrattiva, colore, frutto». Non avremo dunque nella Guida quei Cesanese poderosi e profondi, ma la loro versione più semplice, fresca e spesso vinificata solo in vasca inox. Si segnalano nei punteggi il Campo Novo ‘ 12 di Casale della Ioria, il Terra ‘ 12 di Mario Macciocca, l’ Hyperius ‘ 12 di Emme, il Vignali ‘ 11 di La Visciola, la Riserva Waco ‘ 11 di Le Cerquette, il Terre Olibani ‘ 08 di Migrante. Venendo poi al territorio di Gradoli risalta l’ affermazione dei rari vini di Le Coste sul Lago con il Rosso ‘ 11 ed il Rosato ‘ 11, prodotto quest’ ultimo in solo 800 bottiglie. E sempre nell’ Alto Viterbese si conferma Sergio Mottura, in particolare con il Poggio della Costa ‘ 12, un Grechetto di notevole lunghezza che cresce nel tempo, ma anche con l’ Orvieto Tragugnano ‘ 12. Segnali di ripresa importanti la Guida avverte poi nei Castelli Romani, definita appunto «area vocatissima», in particolare con la new entry del Frascati Superiore ‘ 12 di Eremo Tuscolano ed il Poggio Verde ‘ 12 di Principe Pallavicini. Si conferma infine, dopo il grande exploit della 2010, l’ Habemus ‘ 11 di San Giovenale, che si pone ormai come la più importante nuova proposta tra i vini rossi del Lazio, risultato superbo ed emozionante da vigne di Syrah, Grenache e Carignano per un vino dalle infinite capacità espressive. Da segnalare anche i buoni risultati dei vini di Giangirolami con il Propizio e il Regius.

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