Da intravino.com, 3 novembre 2017,”Palcoscenico Frascati, il meglio dei Castelli Romani”, a firma Francesco Bucci
I vini Frascati vanno difesi e tutelati, soprattutto dai luoghi comuni. Per troppo tempo il bevitore medio ha associato questo vino ad un prodotto mediocre. C’era la tendenza di dire Frascati e pensare al classico vino della casa, quei vini che fai fatica e bere e digerire e che è facile trovare nelle osterie di quart’ordine di Roma e dintorni. Il primo compito che spesso si sono trovati a svolgere i produttori locali è stato quello di scrollarsi dalle spalle una nomea che non gli apparteneva. E l’unica via per farlo era ed è quella di continuare a lavorare sulla qualità. E c’è da dire che il livello messo in campo da un nutrito gruppo di cantine stia facendo la differenza, e parecchi Frascati DOC o Frascati Superiore DOCG stanno ormai da tempo riuscendo ad imporsi a livello nazionale ed estero.
E così anche io mi sono divertito ad andare in giro e provare i vini proposti, dedicando particolare attenzione ai Frascati Superiore DOCG (DOCG nata nel 2011) che rispetto al Frascati DOC risulta ovviamente più complesso e strutturato. In generale questi vini danno il meglio di sé alla bocca più che al naso. Elemento comune è la spiccata sapidità, figlia del territorio di origine vulcanica dove crescono le viti dei comuni facenti parte del territorio della denominazione (Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone ed in parte Roma e Montecompatri).
All’evento era presente una nutrita rappresentanza delle 33 cantine che attualmente appartengono al Consorzio.
Di seguito qualche assaggio particolarmente piacevole:
Frascati Superiore DOCG Eremo Tuscolano 2016 – Az. Valle Vermiglia
I vigneti sono nel comune di Monte Porzio Catone. Una garanzia di tipicità. Acido e sapido. Nonostante la spiccata freschezza risulta armonioso. Vino lungo e di ottima beva. Mette d’accordo praticamente tutti tra guide, esperti ed appassionati. Pluripremiato.
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